Lancio del progetto “2024 Anno delle Radici italiane nel mondo”
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Onorevole Antonio Tajani, il 16 settembre ha partecipato al lancio del progetto “2024 Anno delle Radici italiane nel mondo” presso il Comune di Sgurgola (FR). In questa occasione, al Vice Presidente è stata conferita la cittadinanza onoraria dal Sindaco Antonio Corsi.
Data:
26 Settembre, 2023
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Onorevole Antonio Tajani, il 16 settembre ha partecipato al lancio del progetto “2024 Anno delle Radici italiane nel mondo” presso il Comune di Sgurgola (FR). In questa occasione, al Vice Presidente è stata conferita la cittadinanza onoraria dal Sindaco Antonio Corsi.
Il Ministro Tajani ha dichiarato: “Il Governo ha deliberato che il 2024 sarà designato come l’anno delle radici italiane nel mondo“. Ha inoltre aggiunto che con il progetto “Turismo delle Radici“, si intende contribuire alla creazione di un’offerta turistica autenticamente locale, al fine di consentire agli italiani all’estero e agli italo-discendenti di apprezzare appieno la bellezza, la cultura e le millenarie tradizioni dei borghi da cui sono originari i loro antenati.
Il Progetto “Turismo delle Radici“, incluso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), costituisce un’offerta turistica che integra servizi e strutture del terzo settore, tra cui alloggi, enogastronomia e visite guidate, con la possibilità di approfondire la propria storia familiare e la cultura di origine per gli italiani residenti all’estero e gli italo-discendenti, che rappresentano un vasto bacino di utenza stimato in quasi 80 milioni di persone.
Ad oggi, circa 850 Comuni con una popolazione inferiore a 6000 abitanti e circa 300 con una popolazione superiore a 6000 abitanti hanno aderito a questo progetto. L’obiettivo principale è proprio quello di agevolare la riscoperta delle proprie radici, permettendo ai visitatori di immergersi nella cultura delle loro origini, anche attraverso l’artigianato e la gastronomia, e di vivere momenti musicali tradizionali dei borghi grazie a bande musicali, cori e gruppi folklorici.
È importante sottolineare che molti di questi gruppi sono stati precedentemente coinvolti dal Vice Presidente Tajani nelle celebrazioni presso la Farnesina durante la Festa Europea della Musica dello scorso giugno.
Sfruttando canali innovativi, il “Turismo delle Radici” risponde alla sfida digitale, poiché si avvale dei siti web per diffondere informazioni e cercare documenti sulla storia familiare. Gli amministratori dei piccoli borghi, i proprietari degli agriturismi e le famiglie attive nell’ospitalità diffusa possono utilizzare i social network per informare i turisti sulle proprie radici.
Un altro aspetto importante è l’ecosostenibilità del turismo delle radici. Questo tipo di turismo mira a valorizzare le aree meno conosciute e meno sviluppate dell’Italia, lasciando indietro le mete toccate dai flussi turistici tradizionali. In questo modo, queste zone possono colmare il divario di crescita economica nel rispetto della loro natura rurale, promuovendo la ristrutturazione e il recupero di abitazioni e infrastrutture in disuso. Inoltre, ciò favorisce anche i fornitori di servizi e prodotti locali, soprattutto quelli enogastronomici.
Un ulteriore vantaggio è l’incentivo all’occupazione giovanile. L’operatore turistico specializzato in viaggi delle radici è una figura nuova e per garantire un’offerta turistica di alta qualità, è fondamentale promuovere la formazione di operatori del turismo delle radici. Questo può essere fatto in collaborazione con le amministrazioni centrali, i centri accademici e di ricerca, gli enti locali, gli operatori economici del settore turistico e le associazioni attive sul territorio. In questo modo, si stimola l’occupazione, specialmente quella giovanile, nelle zone colpite dallo spopolamento, che sono particolarmente amate dai turisti delle radici.
In relazione al concetto del Turismo delle Radici, si pone l’accento sulla valorizzazione del ruolo cruciale della memoria. Le narrazioni di emigrazione, di sacrificio e di successo degli antenati costituiscono un solido punto di riferimento per gli italo-discendenti sparsi nei cinque continenti. Pertanto, la Direzione Generale degli Italiani all’Estero e delle Politiche Migratorie presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha finanziato il progetto intitolato “Italiani all’estero, i diari raccontano“. Questo progetto prevede la selezione delle parti più significative delle testimonianze raccolte nell’archivio catalogato con la tematica “emigrazione,” custodito presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR).
La selezione consiste in circa 200 storie di vita, accuratamente scelte tra le oltre mille testimonianze presenti nell’archivio. Da queste testimonianze sono state estratte e digitalizzate alcune pagine rappresentative, selezionate tra decine, talvolta centinaia, di pagine a disposizione. Questo processo ha trasformato ciascuna pagina in una narrazione a sé stante, pubblicata sul sito https://www.idiariraccontano.org/.
Le testimonianze sono state selezionate in base a criteri che considerano l’interesse storico delle singole storie di vita narrate nei documenti. Oltre a offrire prospettive diverse sui grandi eventi storici, il progetto mira a delineare le esperienze migratorie comuni, costituendo il nucleo principale della selezione documentale. Le narrazioni di viaggi e di lavoro temporaneo all’estero sono state altresì incluse.
Questo progetto costituisce una risorsa di inestimabile valore per i turisti delle radici, offrendo loro la possibilità di accedervi e consultarlo anche prima di intraprendere il loro viaggio in Italia.
Questo progetto si configura come un’idea meritevole di attenzione e investimento per diverse ragioni:
- Coinvolgimento delle Comunità all’Estero e dei Comitati Italiani all’Estero (Com. It. Es.): Questa iniziativa ha la capacità di coinvolgere attivamente le nostre comunità all’estero e i Comitati Italiani all’Estero nel processo di identificazione delle strategie ottimali per sviluppare un’offerta turistica adeguata.
- Potenziamento della Rete dei Musei dell’Emigrazione Italiana: Favorisce il potenziamento e la collaborazione tra i musei dell’Emigrazione Italiana, promuovendo la sistematizzazione delle attività volte all’approfondimento della storia locale, della lingua e della cultura italiana.
- Digitalizzazione degli Archivi delle Anagrafi Italiane: Incentiva la digitalizzazione degli archivi delle anagrafi italiane, generando una crescente domanda di documenti genealogici e relativi alla storia familiare.
- Creazione di Itinerari Standard e Esperienze Personalizzate: Promuove la definizione di itinerari standard cui possono essere abbinate esperienze personalizzate. Queste esperienze possono comprendere degustazioni di prodotti tipici, opportunità di partecipare a attività artigianali o di prendere parte a sagre e feste locali. In un futuro prossimo, potrebbero essere integrate in un’applicazione, seguendo il modello della “Guida alle Radici Italiane,” che consentirebbe ai viaggiatori delle radici di studiare e documentarsi sul proprio itinerario ancor prima di raggiungere la meta desiderata.
- Promozione di Working Holidays in Italia per i Connazionali all’Estero: Il “Turismo delle Radici” agevola l’offerta di esperienze autentiche e immersive a contatto con il territorio italiano, offrendo opportunità di “working holidays” per i nostri connazionali all’estero. Tali esperienze contribuiscono al sostegno dell’artigianato locale e delle filiere produttive, la cui importanza è stata riconosciuta a livello globale, soprattutto alla luce delle sfide socio-sanitarie che stiamo attualmente affrontando.
Ultimo aggiornamento
26 Settembre, 2023