“Con la scomparsa di Antonello De Candia, la Sardegna perde una delle sue voci più autentiche. La sua passione per il giornalismo e il suo amore per la nostra terra hanno ispirato generazioni di sardi. Esprimo il nostro più affettuoso cordoglio alla famiglia De Candia e al fratello Gianni, che avevo sentito poco tempo fa perché la FASI è interessata a valorizzare l’archivio de Il Messaggero Sardo. Ha dato voce a tante persone emigrate che diversamente non avevano modo di fare sentire le loro ragioni e soprattutto ribadire il riconoscimento dei loro diritti. La sua eredità vivrà attraverso le storie che ha raccontato e l’amore che ha sempre dimostrato per la Sardegna”.
E’ con queste parole che Bastianino Mossa, presidente della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, ricorda Antonello De Candia, scomparso pochi giorni fa all’età di 83 anni.
De Candia ha iniziato la sua carriera negli anni ’70, quando la Sardegna viveva una stagione di grandi trasformazioni sociali ed economiche. Entrato nella redazione della Tgr Rai Sardegna, si è distinto per la sua capacità di raccontare i fatti con rigore e passione, diventando una delle voci più autorevoli del panorama giornalistico regionale. Per decenni è stato testimone diretto dei principali eventi di cronaca, portando nelle case degli italiani le storie e le problematiche della sua isola.
Oltre al suo impegno in Rai, Antonello De Candia è stato un importante pilastro, insieme al fratello Gianni, de Il Messaggero Sardo, giornale che ha rappresentato un punto di riferimento per il mondo dell’emigrazione sarda. La testata, nata per mantenere vivo il legame tra i sardi emigrati e la loro terra d’origine, ha contribuito a creare una rete di connessione e identità culturale che ha unito generazioni di emigranti.
Antonello De Candia lascia un vuoto incolmabile non solo nel giornalismo ma anche nella sua famiglia. A piangerlo sono la moglie Gisella, i figli Alberto e Francisca Valentina, e il fratello Gianni, con cui ha condiviso non solo il legame familiare ma anche importanti progetti editoriali. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca per il giornalismo sardo e per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare al suo fianco.
La comunità giornalistica e l’intera Sardegna si stringono attorno alla famiglia De Candia in questo momento di dolore, ricordando Antonello non solo come un professionista esemplare ma anche come un uomo profondamente legato alla sua terra e alle sue radici. La sua eredità resta viva nei racconti che ha saputo narrare con dedizione e nel segno indelebile che ha lasciato nel panorama dell’informazione regionale.