Sardegna, la FASI contro il deposito di scorie nucleari: “Sarebbe l’ennesimo oltraggio all’ambiente e alla nostra identità”
La FASI, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, si schiera fermamente contro l’ipotesi di far diventare la Sardegna il deposito delle scorie nucleari.
Data:
29 Dicembre, 2023
La FASI, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, si schiera fermamente contro l’ipotesi di far diventare la Sardegna il deposito delle scorie nucleari. In una dichiarazione rilasciata dal presidente, Bastianino Mossa, la FASI sottolinea come la Sardegna sia già una terra fortemente militarizzata, con esercitazioni che compromettono l’ambiente e l’economia dell’isola. A questo si aggiunge l’invasione di progetti speculativi sull’eolico da parte di multinazionali, che hanno l’unico scopo di lucrare sul vento che accarezza l’isola.
In questo contesto, l’ipotesi di un deposito di scorie nucleari sarebbe l’ennesimo oltraggio all’ambiente e alla identità sarda. Mossa parla di una sottrazione di sovranità del popolo sardo, che si vede imposto una scelta calata dall’alto. “Siamo già terra di servitù militari e carcerarie, poi da mesi presi di mira dalle multinazionali dell’eolico, il deposito per le scorie nucleari sarebbe l’ennesimo oltraggio all’ambiente e alla nostra identità” afferma Mossa. “È evidente una sottrazione di sovranità del popolo sardo a poter governare la propria regione da parte di scelte calate dall’alto!”
La FASI, quindi, annuncia il proprio sostegno all’amministrazione regionale, ai sindaci e a tutti gli amministratori sardi che si battono per salvaguardare la Sardegna. “Questa opposizione l’abbiamo formalizzata due anni fa tramite mozioni ad hoc sia nel Congresso Nazionale FASI sia recentemente nel Consiglio nazionale che ha visto riuniti a Piacenza i settanta circoli della nostra federazione. Riteniamo che questo è un momento grave per il futuro di una terra che ci invidiano in tutte le parti del mondo, per cui saremo al fianco di coloro che si battono contro questi veri e propri soprusi ambientali e di conseguenza. Come sardi di fuori appoggiamo e appoggeremo in futuro l’amministrazione regionale, i sindaci e tutti gli amministratori sardi in questa battaglia di salvaguardia della nostra terra d’origine” conclude il presidente Mossa.
Le motivazioni del dissenso sardo sono molteplici e riguardano sia gli aspetti ambientali che quelli economici e identitari. Dal punto di vista ambientale, le scorie nucleari sono un pericolo per la salute umana e per l’ecosistema. La loro presenza in un territorio può comportare rischi di contaminazione, sia a breve che a lungo termine. Dal punto di vista economico, la Sardegna è una regione che basa la propria economia sul turismo e la presenza di un deposito di scorie nucleari potrebbe avere un impatto negativo. Dal punto di vista identitario, la Sardegna è una regione con una forte cultura e una storia millenaria e la presenza di un deposito di scorie nucleari sarebbe un segno di degrado e di sottomissione. L’opposizione sarda all’ipotesi di un deposito di scorie nucleari è quindi motivata da ragioni profonde e radicate nella storia e nella cultura dell’isola.
Ultimo aggiornamento
29 Dicembre, 2023