SENSE OF VALUE
In collaborazione con l’Associazione culturale Isola, Tokyo, Giappone.
Dal 22 maggio al 2 luglio 2024 si è svolta una residenza artistica curata dal critico d’arte francese Frédéric Weigel e dalla
professoressa dell’Università di Tokyo Yoshiko Suto presso il centro d’arte Palais des Paris a Takasaki. La residenza ha portato in Giappone l’artista sardo Giovanni Casu, che ha condotto un lavoro di ricerca e scambio culturale con il mondo
dell’arte contemporanea giapponese, basato sulla creazione del valore nel contesto singolare della cultura giapponese.
Data:
02 Settembre, 2024
Un progetto di ricerca artistica di Giovanni Casu.
A cura di Fredric Weigel e In dialogo con Yoshiko Suto.
Maggio-Giugno 2024 al Palais des Paris, Takasaki, Giappone,
In collaborazione con l’Associazione culturale Isola, Tokyo, Giappone.
Dal 22 maggio al 2 luglio 2024 si è svolta una residenza artistica curata dal critico d’arte francese Frédéric Weigel e dalla
professoressa dell’Università di Tokyo Yoshiko Suto presso il centro d’arte Palais des Paris a Takasaki. La residenza ha portato in Giappone l’artista sardo Giovanni Casu, che ha condotto un lavoro di ricerca e scambio culturale con il mondo
dell’arte contemporanea giapponese, basato sulla creazione del valore nel contesto singolare della cultura giapponese.
Il programma di ricerca e scambio ha incluso visite ai seguenti musei: Isamu Noguchi Museum, Hiroshi Sugimoto Gallery
Museum, Naoshima Benesse Museum, Chichu Art Museum, Ando Museum, Lee Ufan Museum, Mori Museum Tokyo,
Mingei Museum Tokyo, Tokyo University, Artizon Museum, Ishibashi Foundation, e visite agli artigiani del Yosegi di Hatajuku, e all’Hiroshi Sugimoto Enoura Observatory, Roppongi (Gallery quarter, Perrotin Gallery, Luis Vuitton Art Space.
Il programma ha portato alla realizzazione di un film documentario prodotto dal team del Palais des Paris, che sarà disponibile a fine agosto, e alla realizzazione di una mostra personale di Giovanni Casu, inaugurata il 29 giugno.
Presentazione del progetto:
Roger Caillois, in Méduse & Cie, descrive i diversi obiettivi che alcuni animali e insetti cercano di raggiungere eseguendo
il mimetismo: imitare le apparenze per accoppiarsi (o uccidere) o nascondersi (predare o fuggire). Allo stesso modo, l’oggetto d’arte contemporanea, come le merci, adotta il camuffamento. Anche se non c’è nulla di intrinsecamente sbagliato
in una mascherata onesta, una tensione feticistica e inquietante diventa evidente quando gli artisti sembrano obbligati a
destreggiarsi tra la promessa di essere critici e i vincoli di produrre lavoro in una società che richiede la partecipazione allo
scambio.
Gli artisti contemporanei occidentali in Giappone sono spesso incoraggiati e selezionati per valorizzare il patrimonio culturale, artigianale e artistico giapponese producendo arte contemporanea che valorizzi e non minacci l’identità nazionale.
Spesso questo meccanismo è sinceramente abbracciato da artisti internazionali, che adottano e valorizzano rispettosamente un artigianato locale.
Il progetto Sense of Value mira a esplorare il meccanismo di formazione del valore artistico all’interno del contesto peculiare del mondo dell’arte giapponese. Questo sforzo si realizza attraverso una performance della durata di un mese in cui
un artista occidentale adotta una tecnica artigianale tradizionale giapponese per creare un’opera d’arte contemporanea. Il
valore è una caratteristica distintiva dell’oggetto d’arte contemporanea, proprio come il concetto che lo genera e la materialità che lo costituisce. Tuttavia, mentre queste tre componenti appaiono intrecciate come un’entità singolare, simile a beni di consumo destinati alla spazzatura, le opere d’arte, come un tipo speciale di merce, promettono di sopravvivere e offrire salvezza dall’oblio e dalla morte attraverso i valori simbolici più alti tradizionalmente e ipoteticamente incorporati
in loro. Le opere d’arte contemporanee sono infatti schizofrenicamente escatologiche e scatologiche allo stesso tempo,
come già intuiva Manzoni.
La tradizionale tecnica artigianale di Hatajuku Yosegi viene adottata per produrre un blocco di legno assemblato con tre
diversi colori e tipologie di legno. Il blocco di legno riproduce una griglia tridimensionale, un mega-diagramma, nella linea aperta dall’ossessione di Sol LeWitt per i cubi e le griglie. I cubi di legno e le superfici di separazione si intrecciano per
ricreare un modello di carta millimetrato esteso nello spazio tridimensionale. Questo procedimento permette di scolpire
la struttura reticolare, creando un materiale unico e dalle caratteristiche sorprendenti.
Cosa succede quando la materialità di un blocco per scultura proviene da uno spazio concettuale materializzato? Lo spazio
virtuale associato alla tridimensionalità e allo spazio digitale partecipa al complicato processo di raffreddamento di un’idea
nella materia. La griglia, il diagramma e la carta millimetrata, espansi in modo duchampiano in un oggetto 3D, e oltre
attraverso il valore che crea, diventano il reticolo: lo spazio 3D, il MEGA-diagramma. In questa struttura, ogni punto si
riferisce e risuona equamente con tutti gli altri punti, riflettendo le infinite interrelazioni di tutte le merci. Questa interconnessione incarna il modo in cui viene creato valore all’interno della rete di queste relazioni intrecciate.
Ultimo aggiornamento
17 Settembre, 2024