Tornare a vivere in Italia: burocrazia e agevolazioni fiscali

Negli ultimi anni, sempre più italiani hanno deciso di trasferirsi all’estero per motivi di lavoro, di studio o per vivere una nuova esperienza culturale. Tuttavia, non è raro che alcuni di loro decidano di tornare a vivere in Italia, magari per motivi familiari o semplicemente per godersi la propria terra d’origine. In questi casi, è importante avere una pianificazione accurata per affrontare le questioni burocratiche e le agevolazioni fiscali.

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Data:
31 Luglio, 2023

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Negli ultimi anni, sempre più italiani hanno deciso di trasferirsi all’estero per motivi di lavoro, di studio o per vivere una nuova esperienza culturale. Tuttavia, non è raro che alcuni di loro decidano di tornare a vivere in Italia, magari per motivi familiari o semplicemente per godersi la propria terra d’origine. In questi casi, è importante avere una pianificazione accurata per affrontare le questioni burocratiche e le agevolazioni fiscali.

 

La prima cosa da fare quando si rimpatria in Italia è cancellare i propri dati dall’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), in quanto ciò ristabilisce la residenza fiscale in Italia e riapre l’accesso al Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, è importante scegliere il momento giusto per farlo, poiché ciò può influire sulla tassazione e sulle richieste erariali da parte dei Paesi esteri in cui si è soggiornato prima del rimpatrio.

 

Per evitare la doppia imposizione fiscale, è necessario valutare gli accordi sulla doppia imposizione fiscale siglati tra Roma e i diversi Stati esteri e pianificare la cancellazione dall’Aire di conseguenza. Inoltre, è importante considerare l’impatto fiscale dell’Imu se si assume la propria residenza in un immobile di proprietà.

 

Fortunatamente, ci sono anche alcune agevolazioni fiscali disponibili per i cittadini italiani che rimpatriano. Il decreto legislativo 147/2015 prevede agevolazioni per i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi e il reddito da impresa a seconda del periodo di permanenza all’estero e della situazione reddituale. Tuttavia, è importante tenere presente che le agevolazioni per il reddito da impresa si applicano solo al reddito prodotto dal cittadino rimpatriato e non ai redditi generati dall’attività di impresa come tale.

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Alcune categorie di cittadini italiani che rimpatriano possono godere di agevolazioni fiscali particolari. Ad esempio, il decreto legge 78/2010 introduce variabili applicabili ai ricercatori e ai docenti che rientrano in patria, escludendo dal calcolo fiscale il 90% del reddito percepito all’estero. Gli sportivi che rientrano in Italia possono invece godere di un’agevolazione fiscale fino al 50% del reddito estero. 

 

Infine, per i pensionati residenti all’estero che si spostano nei comuni con meno di 20mila abitanti del Mezzogiorno, l’articolo 24-ter del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) prevede una Flat tax al 7% per dieci anni.

 

https://www.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/normativa_consolare/serviziconsolari/anagrafeconsolare/

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Ultimo aggiornamento

31 Luglio, 2023