A Firenze incontro su “La Storia di Sassari” e “La Storia di Cagliari”

Giovedì 6 giugno 2024 alle ore 17:00 l’ACSIT di Firenze propone, alla Biblitoeca Marucelliana (via Cavour 43), la presentazione dei libri “La Storia di Sassari” e “La Storia di Cagliari” nell’ambito della rassegna “Sardegna: libri e autori” e dell’Estate Fiorentina 2024. La Storia di Sassari, a cura di Sandra Sanna, racconta di questa città e del […]

Continua la lettura

Data:
03 Giugno, 2024

Giovedì 6 giugno 2024 alle ore 17:00 l’ACSIT di Firenze propone, alla Biblitoeca Marucelliana (via Cavour 43), la presentazione dei libri “La Storia di Sassari” e “La Storia di Cagliari” nell’ambito della rassegna “Sardegna: libri e autori” e dell’Estate Fiorentina 2024.

La Storia di Sassari, a cura di Sandra Sanna, racconta di questa città e del suo incredibile passato, dalla Preistoria fino ai giorni nostri. Nata intorno all’anno Mille, Sassari esplode quasi all’improvviso, quando le genti che abitano la città di Turris Libisonis, l’attuale Porto Torres, si ritirano dalla costa per le continue incursioni barbariche e si rifugiano nella lussureggiante collinetta ricca d’acqua che è alle sue spalle, dando origine a Thathari. Ma la storia di quella che sarà la città comincia molto tempo prima. Recenti scavi fanno risalire gli insediamenti umani sul luogo dove sorgerà Sassari al periodo Neolitico, nel VI millennio a.C., quando i primi ominidi si rifugiano nelle grotte naturali nutrendosi di un animaletto ormai estinto, il prolagus sardus, e di quella che ancora oggi è la passione dei veri sassaresi: la lumaca. Sassari è una città peculiare, quasi un’isola dell’isola, e, per descriverla, è forse più semplice partire da ciò che la differenzia rispetto all’idea più diffusa di “sardità”. Mentre lo stereotipo vuole i sardi allevatori, i sassaresi sono ortolani. Diversi i cibi e la cucina, ma soprattutto la lingua. E così, mentre appena fuori della città si parla la variante forse più pura e armoniosa del sardo, quella logudorese, Sassari elabora un suo idioma, con influenze determinate dalle varie dominazioni: genovesi, pisane e soprattutto spagnole. Nel Medioevo, la Sardegna è suddivisa in entità statali indipendenti – i “giudicati” – governate da Re chiamati Giudici. Sassari è il solo giudicato ad avere una regina: Adelasia di Torres. Nel XIII secolo, unico caso in Sardegna, Sassari si dota di un Codice degli Statuti della Repubblica e organizza il lavoro in corporazioni (i gremi). Oggi i gremi sono protagonisti della Festha Manna, la ricorrenza religiosa più importante della città. Durante questa festa si svolge la Discesa dei Candelieri, un rito immutato dal Seicento, che si ripete ogni anno il 14 agosto in onore della Vergine cha ha salvato la città dalla peste. Sassari in epoca moderna ha svolto un ruolo molto attivo nella politica nazionale. Ha dato i natali a due presidenti della Repubblica: Antonio Segni e Francesco Cossiga e al segretario del partito comunista italiano, Enrico Berlinguer. È sede della più antica università sarda, e del Comando della leggendaria Brigata Sassari.

La Storia di Cagliari” ha inizio nel caratteristico Golfo degli Angeli, dove venti milioni di anni fa nuotavano pesci e tartarughe giganti. Qui, dal IV millennio a.C., il promontorio della Sella del Diavolo ospita tra le sue falesie bianche i primi antenati dei cagliaritani. A poca distanza, sulle sponde dello Stagno di Santa Gilla, sbarcheranno gli intrepidi navigatori fenici, che fonderanno il nucleo originario della città. Il libro segue le orme dello stravagante poeta romano Tigellio, amico di Giulio Cesare, detestato da Cicerone, e si aggira tra le vestigia sontuose dell’antica Carales. Alla fine dell’epoca imperiale, incrocia la strada di uno dei primi martiri, sant’Efi sio, futuro patrono della città. Le pagine si immergono poi nelle diverse dominazioni medievali, interrotte soltanto dall’epopea del Giudicato di Cagliari: 500 anni in cui nasce e fiorisce la capitale perduta di Santa Igia. Sarà distrutta da quegli stessi pisani che l’avevano salvata dall’invasione del sultano Museto. La storia successiva si concentra intorno al Castello, a partire dal vittorioso assedio alla rocca di Alfonso d’Aragona. Con gli spagnoli, i vicoli bui della città fanno da sfondo ai sanguinosi intrighi della nobiltà. Da Stampace parte il moto popolare che il 28 aprile 1794 caccia i piemontesi da Cagliari. Si apre così una stagione di ribellioni che si concluderà con il trasferimento della corte di Carlo Emanuele IV, e poi di Vittorio Emanuele I, in fuga da Napoleone, a Palazzo Viceregio. Qualche secolo dopo, attraverso la fi gura di Emilio Lussu, scopriamo i sacrifi ci dei soldati sardi durante la Grande Guerra e assistiamo al violento assalto dei fascisti alla sua casa di Piazza Martiri. Dopo i terribili bombardamenti del 1943, Cagliari conosce una rinascita vitale ma tumultuosa, segnata da luci e ombre.

Dopo i saluti istituzionali di Luca Faldi, Direttore Biblioteca Marucelliana, e gli interventi di Angelino Mereu, Presidente ACSIT, e Luigi Carletti, Editore Typimediala, il giornalista Giuseppe Boi dialoga con Sandra Sanna, autrice de “La Storia di Sassari”, e Francesca Caria, autrice de “La Storia di Cagliari”.

Ingresso libero.

Documenti

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento

03 Giugno, 2024