I racconti di Geremia nel paese del jazz di Antonio Casu
l Gremio di Roma e il Cenacolo Letterario Tommaso Moro lunedì 20 giugno, ore 17 nella Basilica di Santa Maria sopra la Minerva Roma sala dei Papi presentano il libro di Antonio Casu I racconti di Geremia nel paese del jazz seconda edizione prefazione di: Paolo Fresu introduce e coordina: Neria De Giovanni intervengono: Mario Segni […]
Data:
28 Giugno, 2022
l Gremio di Roma e il Cenacolo Letterario Tommaso Moro
lunedì 20 giugno, ore 17
nella Basilica di Santa Maria sopra la Minerva Roma sala dei Papi
presentano
il libro di
Antonio Casu
I racconti di Geremia nel paese del jazz
seconda edizione
prefazione di:
Paolo Fresu
introduce e coordina:
Neria De Giovanni
intervengono:
Mario Segni
Gianfranco Cabiddu
Antonio Maria Masia
Alberto Olivetti
La Sardegna è una macchia di scrittura nel Mediterraneo.
Un segno stratificato nei millenni che sa di oralità
e di rito.
Un racconto atavico e popolare che permea la storia
e vive nel contemporaneo metabolizzando il pensiero
e rendendolo suono.
Dovessimo individuare una relazione tra il jazz e
la narrazione non scritta questa andrebbe cercata nel
suono che penetra e pervade il presente tessendo i
linguaggi attraverso la parola.
Quella dei poeti improvvisatori che si ritrovano
annualmente a Santa Caderina per la tradizionale
gara ferragostana e quella dei crooner americani che
si esibiscono, dal lontano 1988, sul palco di Piazza
del Popolo e nei luoghi più emozionanti della Gallura
e del Logudoro.
Suono che compone una musica che sa di terra e
che naviga nei crocevia del pianeta salpando da quel
segno mediterraneo capace di unire mondi oggi sempre
più vicini.
Antonio Casu ha avuto l’intuizione di mettere
assieme tutto questo, raccontando in sette giorni un
festival musicale che si svolge a Berchidda e che è letto
attraverso gli occhi di chi conosce a fondo la sottile
dialettica de sos mannos oltre che il percorso di Time
in jazz e il suo tempo teso tra ieri e domani.
Un timing che è cambiato negli anni dilatandosi
all’epoca della pandemia ma non modificando quel
sottile esercizio mnemonico che tramanda le parole
e con esse le nuances e le ricchezze degli uomini che
quel piccolo paese lo abitano e lo animano.
Geremia è l’aedo che custodisce le parole non
scritte. Antonio è l’appassionato cultore della memoria
che le raccoglie e le codifica per consegnarle alla
storia.
Suono e segno sono gli archetipi di questa narrazione
nonché il tema di una edizione di Time in jazz
del 2003 che il nostro cantonalzu, come tanti altri
rapsodi berchiddesi che non sono più con noi, canta
ancora con l’intensità di allora.
Beirut, 12 marzo 2022
Paolo Fresu
Ultimo aggiornamento
28 Giugno, 2022